Il prossimo 21 giugno, al Palatorrino di Roma, Stephanie Silva (9-1) salirà sul ring per uno dei match più importanti della sua carriera: affronterà la spagnola Mary Romero (11-7, 2 KO) per il titolo mondiale WBC Silver dei pesi supermosca. Un’occasione cruciale non solo per lei e il suo team, ma per tutto il movimento pugilistico italiano, soprattutto quello femminile.
Abbiamo intervistato “Arale” (suo soprannome) a pochi giorni dall’incontro: è emerso il ritratto di una pugile determinata, consapevole e profondamente legata ai valori dello sport. Ecco cosa ci ha raccontato.
Stephanie, come ti stai preparando, mentalmente e fisicamente, per un match così cruciale contro un’avversaria esperta come Mary Romero?
Il 21 giugno disputerò il mondiale WBC Silver dei pesi supermosca contro Mary Romero, una pugile molto brava e, soprattutto, molto esperta. Sono felice di poter combattere nella mia città e con il mio pubblico. È un match molto importante, sia per me che per il mio team, e ci stiamo preparando con grande impegno per ottenere il miglior risultato possibile.
Nel 2023 sei arrivata a un passo dal titolo mondiale, perdendo ai punti contro Irma Garcia. Cosa hai imparato da quell’esperienza così intensa?
A novembre 2023 ho combattuto a Los Angeles per il titolo mondiale IBF. È stato un match molto intenso, ma non sono riuscita a portarlo a casa. In questi contesti, l’esperienza fa la differenza. Sono incontri duri ma necessari per compiere quel salto di qualità che ti porta a competere ai massimi livelli.
In Italia la boxe femminile fatica ancora ad emergere. Cosa manca, secondo te, per valorizzare questo sport e le sue atlete?
Credo che in Italia, a livello femminile, siamo a un buon punto. Abbiamo tante campionesse europee, e questo dimostra che possiamo competere anche in contesti internazionali importanti. Il movimento pugilistico sta lavorando per darci sempre più visibilità. Il fatto che il mio match sarà un Main Event è un chiaro segnale che le cose stanno cambiando.
Hai spesso detto che la difesa personale non basta contro la violenza sulle donne. Qual è il ruolo dello sport, e della boxe, in questo contesto?
La disciplina sportiva è in grado di dare sicurezza alle persone e consapevolezza dei propri mezzi. Credo che, allo stesso tempo, il sistema scolastico dovrebbe integrare maggiormente la pratica sportiva, e con essa i valori che trasmette, all’interno del programma didattico.
Hai una storia di sacrifici, lavoro e tanta palestra. Che messaggio vuoi mandare alle ragazze che vogliono iniziare a praticare la boxe?
Voglio dire che il pugilato è uno sport magnifico. Richiede tanti sacrifici, ma restituisce enormi soddisfazioni. È uno sport che ti cambia dentro, che ti rende ogni giorno una persona migliore.
Il 21 giugno non sarà solo un match, sarà un momento decisivo per tutto il pugilato femminile italiano. Stephanie Silva salirà sul ring per lottare con il cuore, la tecnica e la determinazione che la contraddistinguono. Un evento da non perdere, un’occasione per sostenere non solo una campionessa, ma un’intera generazione di atlete che stanno riscrivendo la storia di questo sport.
Appuntamento al Palatorrino di Roma: sosteniamo Stephanie Silva e tutto il movimento della boxe femminile italiana. Un grande risultato potrebbe aprire le porte a una nuova chance mondiale.
Si ringrazia Stephanie Silva per la sua disponibilità.
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