Canelo vs Crawford: scintille e provocazioni nella conferenza stampa

Canelo vs Crawford conferenza e face-off

Saul “Canelo” Alvarez e Terence “Bud” Crawford hanno ufficialmente dato il via al tour promozionale in vista del loro attesissimo incontro del 13 settembre a Las Vegas.

L’evento, che si svolgerà all’Allegiant Stadium (casa dei Las Vegas Raiders), vedrà i due campioni pound-for-pound sfidarsi per il titolo indiscusso dei pesi supermedi.

Durante la conferenza stampa inaugurale a Riyad, Alvarez ha subito messo le cose in chiaro: “Crawford è un grande combattente, ma non è Canelo”.

Un’affermazione netta, pronunciata con sicurezza e supportata da numeri impressionanti: 67 incontri professionistici, 11 titoli mondiali, e un debutto da professionista all’età di soli 15 anni.

Crawford, tre anni più grande del messicano ma con un curriculum da fare invidia a chiunque, 19 incontri consecutivi per un titolo mondiale, campione indiscusso in due categorie di peso, non si è lasciato intimidire: “Quelle cinture torneranno a casa con me”, ha ribattuto tra le risate del pubblico e lo sguardo glaciale del suo avversario.

Una sfida che fa la storia

Il match, già soprannominato “l’incontro del secolo”, rappresenta qualcosa di mai visto prima. In caso di vittoria, Crawford diventerebbe il primo uomo nella storia della boxe ad essere campione indiscusso in tre differenti categorie di peso, emulando la collega Claressa Shields nel pugilato femminile.

Alvarez, da parte sua, sembra interpretare il match anche come un passaggio di testimone generazionale: “Sono un vincitore, e questa sarà una delle migliori notti della mia carriera”.

L’ombra lunga dell’Arabia Saudita

Dietro le quinte di questo scontro epocale c’è anche la regia economico-mediatica dell’Arabia Saudita. L’evento rappresenta il primo esperimento della nuova squadra di pugilato guidata da Dana White, presidente della UFC, in collaborazione con il potente Turki Alalshikh, presidente della General Entertainment Authority del Regno.

Durante la conferenza stampa, Alalshikh ha espresso chiaramente le sue aspettative, chiedendo ai pugili di evitare “combattimenti alla Tom e Jerry” e di offrire uno spettacolo che faccia “urlare di emozione”.

Il suo ruolo di promotore si fa sempre più centrale nella geopolitica della boxe, con il Paese che continua a investire cifre colossali nello sport, nel quadro di un’ambiziosa strategia di diversificazione economica.

Netflix entra in scena

A rendere il tutto ancora più storico è la partecipazione di Netflix, che trasmetterà in esclusiva mondiale l’incontro. Il colosso dello streaming è pronto a rivoluzionare la distribuzione degli eventi sportivi dal vivo, affiancandosi a una nuova entità promozionale che si propone di riscrivere le regole della boxe professionistica.

Appuntamento da brividi

La conferenza stampa si è chiusa con il consueto face-off tra i due pugili, accompagnato da musica drammatica. È stato Canelo a distogliere lo sguardo per primo, mentre Crawford ha mantenuto un’espressione imperturbabile, sostenuto pubblicamente proprio da Alalshikh.

“Canelo è l’ultimo grande pugile di un’epoca che io non ho potuto vivere sul ring. Questo è il mio momento, questo è il mio mega-incontro”, ha dichiarato Crawford, rendendo omaggio ai grandi del passato come Floyd Mayweather, Manny Pacquiao e Oscar De La Hoya.

Il conto alla rovescia è iniziato. Il mondo della boxe trattiene il fiato.

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