Manny “Jimuel” Pacquiao Jr. frena al debutto: solo un pareggio a Temecula

Pacquiao Jr pareggia contro Lally nell'esordio professionistico di boxe

Il figlio della leggenda affronta il primo esame da professionista e scopre quanto sia duro portare un nome così pesante.

Iniziare la carriera da professionista con il nome Pacquiao cucito sui guantoni non è una semplice formalità. Manny “Jimuel” Pacquiao Jr., 24 anni, ha scoperto in fretta quanto sia difficile replicare anche lontanamente il mito costruito dal padre, icona mondiale e Hall of Famer.

Al Pechanga Resort Casino, davanti allo sguardo vigile del padre-promoter Manny Pacquiao, il giovane filippino ha chiuso il suo primo match nei pesi leggeri con un pareggio a maggioranza contro il connazionale esordiente Brendan Lally. Un giudice ha visto Jimuel avanti 39-37, ma gli altri due tabelloni hanno segnato 38-38. Secondo BoxingScene, Lally meritava addirittura il 39-37.

Lally non teme il blasone: primo round di pressione totale

Brendan Lally, 23 anni, insegnante di liceo e campione universitario, ha iniziato il match senza alcun timore reverenziale. Fin dai primi secondi ha imposto ritmo, pressione e fisicità, spingendo Jimuel alle corde e forzandolo a reagire.

Pacquiao Jr. ha provato a rallentare l’avanzata con combinazioni rapide e colpi di potenza singoli, ma senza continuità. Lally, più lineare e aggressivo, ha spesso dettato lo scambio.

Secondo round: la scintilla di Jimuel, poi di nuovo ombre

Nel secondo round Jimuel ha trovato finalmente il tempo e la distanza, colpendo con precisione mentre Lally entrava. Un lampo che sembrava poter cambiare il match. Ma la strategia non ha retto per tutta la ripresa, permettendo all’avversario di ritornare a lavorare a corto raggio, zona dove Lally si è espresso al meglio.

Match a viso aperto: terza e quarta ripresa di grande intensità

La sfida si è trasformata in una battaglia da “cabina telefonica”. Al terzo round Lally ha preso nettamente il comando, portando volume di colpi superiore e costringendo Jimuel ancora una volta alle corde.

Il quarto round ha seguito lo stesso copione: maggiore attività e precisione del 23enne, contro fiammate isolate del figlio d’arte.

Alla lettura dei cartellini, Lally ha esultato convinto di aver fatto abbastanza. Il verdetto — un pareggio — ha lasciato lui e il suo angolo comunque visibilmente soddisfatti.

Entrambi chiudono così il debutto con un identico 0-0-1.

Cosa significa questo debutto per Pacquiao Jr.?

Non un disastro, ma nemmeno la favola che molti, forse ingenuamente, attendevano. Jimuel ha mostrato buoni lampi tecnici, ma anche limiti nella gestione della distanza, nella continuità e nell’adattamento sotto pressione.

Portare un cognome così pesante è un onere. La strada davanti, però, è lunga. E questa volta, senza scorciatoie.

FAQ – Debutto di Manny “Jimuel” Pacquiao Jr.

1. Chi era l’avversario di Pacquiao Jr.?
Brendan Lally, 23 anni, insegnante di liceo e campione universitario filippino, anch’egli al debutto professionistico.

2. Com’è finito il match?
Con un pareggio a maggioranza: 39-37 per Pacquiao su un cartellino, 38-38 sugli altri due.

3. Chi ha impressionato di più?
Molti analisti hanno ritenuto Lally più efficace e costante.

4. Pacquiao Sr. era presente?
Sì, Manny Pacquiao ha assistito all’incontro da bordo ring, supportando il figlio.

5. Quali sono i principali punti da migliorare per Jimuel?
Gestione della pressione, continuità nelle combinazioni e capacità di mantenere il piano tattico durante la ripresa.


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