In un Portman Road Stadium infuocato e colmo di aspettative, Fabio Wardley ha messo a segno una delle rimonte più incredibili del pugilato recente, annichilendo Justis Huni con un solo, brutale colpo nel decimo round, quando tutto sembrava perso.
Cronaca del match
Round 1‑3:
Huni, arrivato come sostituto last minute di Jarrell Miller, entra nel ring con calma e determinazione. Dal primo gong mostra di essere ben più che un rimpiazzo: mobilità perfetta, combinazioni pulite, jab veloci e precisi che tengono Wardley a distanza. L’inglese tenta di accorciare le distanze, ma finisce spesso imbrigliato nel ritmo dell’australiano.
Round 4‑6:
Wardley comincia a subire il volume di colpi. Il viso è segnato, la guardia traballa. Huni, solido e in controllo, piazza montanti e ganci in serie. Il pubblico di casa si fa più silenzioso, percependo che il proprio beniamino non riesce a trovare il bandolo. Wardley è costretto spesso al clinch, e i cartellini dei giudici iniziano a segnare un distacco evidente.
Round 7‑9:
Wardley resiste, ma barcolla. Il lavoro al corpo di Huni logora e prosciuga energie. Wardley ha un momento di reazione nel nono round, portando un destro solido che scuote l’australiano, ma è troppo poco per cambiare l’inerzia. Il peso massimo australiano continua a colpire con grande costanza. Il KO tecnico sembra solo questione di tempo.
Round 10 – Il momento che riscrive tutto:
È proprio mentre Huni sembra avviarsi alla vittoria che commette l’unico errore della serata: allarga troppo la guardia cercando un attacco frontale. Wardley risponde con un overhand destro devastante. Il colpo arriva netto sul mento del rivale, che crolla a terra. L’arbitro avvia il conteggio, e benché l’australiano tenti di rialzarsi, il referee decreta lo stop a 1:42 del round.
Wardley, apparentemente sconfitto fino a quel punto, si impone per KO in una delle rimonte più incredibili degli ultimi anni.
Le parole dei protagonisti
Fabio Wardley:
“Non sono Usyk, né HUNI… ma so come vincere. Mordi il paradenti, stringi i denti e trova un modo per farcela.
“Avrei dovuto fare meglio, ma ho tirato fuori qualcosa di speciale dal nulla.”
(Fonte: TalkSport)
Justis Huni:
“Questa è la mia maledizione. Basta un secondo di disattenzione e la paghi. Onore a Fabio, ha dimostrato di essere un vero campione.
L’ho detto anche prima del match: basta un istante per spegnersi. E mi è successo.”
(Fonte: Fox Sports Australia).
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