Mauro Forte: “Nei pesi gallo per avere la mia chance. Se sei in ballo, devi ballare…”

Intervista a Mauro Forte-Ultimoround.it

Il pugile romano Mauro Forte si prepara a tornare sul ring il prossimo 21 giugno al Palatorrino di Roma, in occasione dell’evento organizzato da De Carolis Promotions, che avrà come main event la sfida tra Stephanie Silva e Mary Romero

Per Forte si tratta del secondo appuntamento nella nuova categoria dei pesi gallo, una fase inedita e stimolante della sua carriera, dopo aver conquistato titoli importanti nei piuma, tra cui il titolo italiano, dell’Unione Europea e quello europeo EBU.

Con l’umiltà e la determinazione che lo contraddistinguono, Mauro ci ha raccontato il suo percorso, le sfide affrontate e gli obiettivi per il futuro, tra nuovi avversari, strategie di peso e riflessioni personali che vanno oltre il ring.

Il 21 giugno salirai sul ring dell’evento targato De Carolis Promotions, come già annunciato ufficialmente. Sarà la tua seconda uscita nella nuova categoria di peso, più leggera rispetto a quella in cui hai costruito gran parte della tua carriera. Ci puoi raccontare qualcosa in più sul tuo prossimo avversario e su come stai affrontando questa fase di transizione?

Sì, torno nuovamente sul ring per preparare al meglio i futuri impegni, su cui – come hai anticipato – stanno lavorando i miei nuovi manager. Sarà un match sulle otto riprese, non contro un avversario “comodo”, quindi sarà un nuovo test, anche se il primo, nella nuova categoria, è già stato soddisfacente per quanto riguarda il taglio del peso.

Sto lavorando come sempre: sono concentrato sulla parte fisica, in particolare sul potenziamento muscolare, per costruire una buona base da sfruttare dopo l’estate. Con il team stiamo lavorando anche sulla parte tecnica, che non può mai mancare. Cerchiamo di limare ogni difetto, anche se a questa età non è semplicissimo. Ma lavoriamo sodo.

Il taglio del peso è un tema spesso dibattuto nel mondo della boxe: c’è chi lo considera parte del gioco e chi invece lo vede come una pratica rischiosa per la salute, soprattutto se drastica. Tu come stai affrontando questa nuova sfida fisica e mentale? E come rispondi alle critiche sul tema?

Ad essere sincero, sono abbastanza contrario al taglio del peso. Ho sempre combattuto al mio peso naturale, sia da dilettante che da professionista, a 57 kg, che è il mio peso forma. Detto ciò, se sei in ballo, devi ballare… Se voglio la mia chance, devo adeguarmi ai tempi. Ci sono atleti che tagliano anche 10-12 kg e poi il giorno dopo sul ring li riprendono tutti. Fare 12 round contro un avversario che è un leggero e non un piuma non ha senso.

Ho scelto io, per primo, di adeguarmi. Insieme al mio team e al mio “super dottore”, Carmine Orlandi, non abbiamo fatto un vero e proprio taglio drastico, ma una dieta di circa quattro mesi in cui abbiamo limato il possibile, per poi arrivare al peso con uno sforzo minimo. Devo dire che è stato fattibile e, soprattutto, il giorno dopo mi sentivo bene, avevo recuperato al 100%. Non è facile, ma si può fare.

Dal 2017 ad oggi la tua carriera ha avuto una crescita costante: titolo italiano, titolo dell’Unione Europea e infine il titolo europeo EBU. Guardandoti indietro, quali sono stati i momenti che ti hanno formato di più e come ti senti cambiato rispetto agli inizi?

Sì, non amo troppo esaltare i miei piccoli successi, ma sono cresciuto, ed è una figata essere arrivato sul tetto d’Europa.

Quello che mi ha fatto crescere di più, però, è stato il periodo di inattività. Mi allenavo ma non combattevo, avevo mille pensieri, mille ostacoli. Per un atleta che combatte ogni 10 mesi, stare fermo è durissimo. In quel periodo ho lottato contro la mia testa. Ad oggi sono maturato molto, più grazie a quello che non a una vittoria o una sconfitta. Stare fermo, riflettere su cosa fare, se smettere, continuare, cambiare… è stato ciò che mi ha fatto crescere davvero.

La sconfitta con Cristobal Lorente è stata l’unica della tua carriera da professionista. Un momento difficile, ma anche potenzialmente utile per crescere. Cosa ti ha insegnato quell’incontro e cosa hai portato con te da quell’esperienza?

Diciamo che non mi ha segnato particolarmente. Saliamo sul ring consapevoli di poter vincere, ma bisogna anche accettare la sconfitta. Non ho mai polemizzato sul verdetto, anche se forse avrei potuto… ma ormai era andata. Mi sono rimboccato le maniche come sempre e sono ripartito.

Non cambierei nulla se tornassi indietro, perché tutto fa parte di un percorso di crescita.

Hai già dimostrato il tuo valore nella categoria dei pesi piuma, ma ora ti stai aprendo a una nuova fase: la categoria dei pesi gallo. Questa scelta di scendere di peso ha anche una motivazione strategica? Vedi in questa nuova categoria più spiragli per affermarsi anche a livello mondiale?

No, come già detto, essendo un piuma naturale, il mio peso nei match e negli sparring si aggira sempre intorno ai 59 kg. Anche esperienze internazionali, come quella di Dennis McCann, mi hanno spinto sempre più verso un cambio di categoria.

Questo anche per una questione mentale: non dover più pensare a quanto sia grosso e fisicamente prestante il mio avversario, ma potermi concentrare solo sui suoi difetti.

Mauro Forte guarda avanti con lucidità e ambizione. La nuova categoria dei pesi gallo rappresenta per lui non solo una sfida fisica, ma un’opportunità concreta per rilanciarsi verso nuovi traguardi, anche internazionali. Il match del 21 giugno sarà un altro passo nel suo percorso, da affrontare con il consueto impegno e l’obiettivo di crescere ancora.

Si ringrazia Mauro Forte per la sua disponibilità.

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